L'ENERGIA BENEFICA DEGLI ALBERI
Le piante hanno la capacità di influire positivamente sulle funzioni vitali dell’uomo .
Da pochi decenni le ricerche internazionali hanno iniziato a studiare i meccanismi con cui la presenza del verde può svolgere un ruolo favorevole nei vari ambienti frequentati dall’uomo.
Le prime osservazioni hanno indagato sulla risposta che si attiva a livello psico-emozionale e sensoriale nei luoghi per noi significativamente ricchi di natura.
Quando questo accade, si soddisfa quella che il sociobiologo statunitense E. O. Wilson chiama “Biofilìa”: l’innata e neurologica “necessità di natura”, di cui l’albero è un archetipo fondamentale.
Più recentemente sono stati studiati e approfonditi anche gli effetti che gli alberi producono a livello fisiologico sull’organismo umano.
Ad esempio, con la scoperta giapponese della favorevole azione che i monoterpeni emessi da certi tipi di alberi producono sul nostro sistema immunitario, sfociata nella sempre più nota pratica del “Forest bathing”.
Parallelamente a questi studi, il rapporto con alberi e piante è stato indagato anche da un punto di vista molto originale, che possiamo definire “energetico”.
Già le antiche culture, più legate al valore della percezione dei fenomeni naturali, seppero riconoscere il potere terapeutico della natura attraverso il contatto fisico con gli alberi, allo scopo di ricaricare di forza vitale l’organismo.
Le scoperte scientifiche dell’ultimo secolo confermano queste antiche percezioni: l’uomo, gli animali e le piante emettono deboli ma specifici campi elettromagnetici, strettamente condizionati da quelli presenti nella nostra biosfera.
Di questa relazione si è molto occupato un ricercatore indipendente belga, il Dott. Walter Kunnen, che già negli anni ’60 del secolo scorso affermava che gli esseri viventi sono antenne che ricevono, accumulano ed emettono energia su specifiche frequenze elettromagnetiche che caratterizzano ogni organo o funzione biologica, così come un apparecchio radio sintonizzato su una stazione riceve una sola frequenza, chiamando questo fenomeno “bio-risonanza”.
Le sue ricerche sono state possibili grazie ad un cambio di paradigma nell'analisi elettromagnetica e all'utilizzo di un particolare strumento di misura biofisica, l’antenna Lecher, da lui perfezionato, in grado di valutare non solo l’intensità ma anche la qualità biologica dei campi elettromagnetici.
In seguito si sono aggiunte le verifiche effettuate con aggiornate apparecchiature bioelettroniche.
LE FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE DEGLI ALBERI
Da queste conoscenze e strumenti è nata recentemente una tecnica innovativa, denominata “Bioenergetic Landscapes”, che riconosce alle piante e in particolare agli alberi la capacità di influire elettromagneticamente sulle funzioni vitali dell’uomo, fornendoci così gli strumenti per creare spazi verdi terapeutici bioenergetici particolarmente benefici per le persone.
La tecnica permette di verificare strumentalmente che ogni albero emette frequenze elettromagnetiche identiche a quelle che caratterizzano e alimentano il funzionamento dei nostri organi e funzioni biologiche.
Si può inoltre rilevare che l’intensità e la qualità dell’energia emessa dipendono dalla specie e talvolta dal genere della pianta esaminata.
Alcune specie possono così essere definite molto positive per la salute, influendo in maniera molto favorevole su tutto l’organismo e in particolare su certi organi (ad esempio sistema immunitario, cuore, fegato, tiroide, ecc.), mentre altre sono piuttosto da considerare disturbanti o nocive per alcuni di questi, anche in relazione al luogo in cui sono state messe a dimora.
Ad esempio sono molto benefiche le querce, gli olivi, i tigli, le palme e quasi tutte le piante da frutto, mentre sviluppano campi non favorevoli i cipressi, i tassi, i noci e in genere molte piante contenenti sostanze tossiche per gli esseri umani.
L’intensità dei campi elettromagnetici emessi dagli alberi è estremamente bassa ma possiede un’altissima affinità biologica con l’uomo.
Normalmente un albero riesce a influire sull’organismo solo fino a qualche decina di centimetri intorno ad esso; questa tecnica ha però individuato un modo per amplificare e diffondere a distanza l’energia degli alberi, utilizzando alcuni flussi elettromagnetici naturali già studiati da Kunnen, la cui intensità massima si presenta periodicamente nella biosfera.
Questi vettori elettromagnetici, definiti “campi generatori”, sono in grado di raccogliere e veicolare per un certo tratto nello spazio e lungo una certa direzione le proprietà energetiche degli alberi, cioè la loro informazione biologica, purché il tronco della pianta sia “attraversato” dal picco di massima intensità del segnale, cosa che casualmente accade di frequente in natura.
La ricerca o la verifica della loro precisa collocazione avviene con estrema precisione grazie a misurazioni elettromagnetiche molto accurate da effettuare sul posto e sulle piante stesse.
Si generano così aree bio-energetiche piuttosto vaste, estese in certi casi fino a decine di metri di distanza dalle piante e ampie fino ad alcune centinaia di metri quadrati, dove è misurabile una qualità elettromagnetica della biosfera che dipende dal tipo di pianta che abbiamo utilizzato e dalle sue specifiche proprietà.
PARCHI E GIARDINI BIOENERGETICI
Con questa tecnica è possibile progettare e realizzare parchi e giardini bioenergetici con una reale capacità di portare giovamento all’organismo con una intensità sorprendente.
Sostare in questi spazi comporta un più intenso ed efficace recupero dallo stress in grado di riequilibrare il battito cardiaco, la respirazione e la pressione sanguigna, portando sollievo anche alla psiche e un intenso apporto di energia vitale per l’intero organismo, come dimostrano le misurazioni effettuate con strumenti diagnostici di biorisonanza, di bioelettrografia GDV (Gas Discharge Visualization), con apparati di analisi vibrazionale a infrasuoni TRV-FAST e con nuovissime apparecchiature dotate di sensori ad ultravioletti.
Il beneficio recepito dall’organismo in queste aree è così elevato da eliminare persino gli effetti disturbanti dei campi elettromagnetici artificiali.
Per questa ragione si consiglia di sostare quanto più a lungo possibile in questi spazi, meglio se appositamente attrezzati con comode sedute.
Finora sono state eseguite diverse realizzazioni, anche in campo sanitario, pubblico e privato.
Ad esempio, nel settembre 2017 è stato inaugurato a Biella il Giardino Terapeutico Bioenergetico di Villa Boffo, uno spazio progettato e realizzato applicando questi principi dedicato ai malati di Alzheimer e demenza senile, dove le persone possono passeggiare e sostare in zone particolarmente benefiche per i vari organi del corpo umano ricreate in parte da alberi esistenti e in parte da nuove piantagioni selettive.
Un’applicazione interessante della tecnica in ambito forestale è il Bosco del Sorriso nell’Oasi Zegna (a sinistra), nell’alta Val Sessera (BI), un percorso di circa 3 km tra faggi, abeti e betulle dove poter sperimentare in 16 diversi punti la benefica energia degli alberi e conoscere sempre meglio il potere terapeutico della natura e la fantastica architettura energetica degli esseri viventi.
[20/04/2018 di Marco Nieri]
Da pochi decenni le ricerche internazionali hanno iniziato a studiare i meccanismi con cui la presenza del verde può svolgere un ruolo favorevole nei vari ambienti frequentati dall’uomo.
Le prime osservazioni hanno indagato sulla risposta che si attiva a livello psico-emozionale e sensoriale nei luoghi per noi significativamente ricchi di natura.
Quando questo accade, si soddisfa quella che il sociobiologo statunitense E. O. Wilson chiama “Biofilìa”: l’innata e neurologica “necessità di natura”, di cui l’albero è un archetipo fondamentale.
Più recentemente sono stati studiati e approfonditi anche gli effetti che gli alberi producono a livello fisiologico sull’organismo umano.
Ad esempio, con la scoperta giapponese della favorevole azione che i monoterpeni emessi da certi tipi di alberi producono sul nostro sistema immunitario, sfociata nella sempre più nota pratica del “Forest bathing”.
Parallelamente a questi studi, il rapporto con alberi e piante è stato indagato anche da un punto di vista molto originale, che possiamo definire “energetico”.
Già le antiche culture, più legate al valore della percezione dei fenomeni naturali, seppero riconoscere il potere terapeutico della natura attraverso il contatto fisico con gli alberi, allo scopo di ricaricare di forza vitale l’organismo.
Le scoperte scientifiche dell’ultimo secolo confermano queste antiche percezioni: l’uomo, gli animali e le piante emettono deboli ma specifici campi elettromagnetici, strettamente condizionati da quelli presenti nella nostra biosfera.
Di questa relazione si è molto occupato un ricercatore indipendente belga, il Dott. Walter Kunnen, che già negli anni ’60 del secolo scorso affermava che gli esseri viventi sono antenne che ricevono, accumulano ed emettono energia su specifiche frequenze elettromagnetiche che caratterizzano ogni organo o funzione biologica, così come un apparecchio radio sintonizzato su una stazione riceve una sola frequenza, chiamando questo fenomeno “bio-risonanza”.
Le sue ricerche sono state possibili grazie ad un cambio di paradigma nell'analisi elettromagnetica e all'utilizzo di un particolare strumento di misura biofisica, l’antenna Lecher, da lui perfezionato, in grado di valutare non solo l’intensità ma anche la qualità biologica dei campi elettromagnetici.
In seguito si sono aggiunte le verifiche effettuate con aggiornate apparecchiature bioelettroniche.
LE FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE DEGLI ALBERI
Da queste conoscenze e strumenti è nata recentemente una tecnica innovativa, denominata “Bioenergetic Landscapes”, che riconosce alle piante e in particolare agli alberi la capacità di influire elettromagneticamente sulle funzioni vitali dell’uomo, fornendoci così gli strumenti per creare spazi verdi terapeutici bioenergetici particolarmente benefici per le persone.
La tecnica permette di verificare strumentalmente che ogni albero emette frequenze elettromagnetiche identiche a quelle che caratterizzano e alimentano il funzionamento dei nostri organi e funzioni biologiche.
Si può inoltre rilevare che l’intensità e la qualità dell’energia emessa dipendono dalla specie e talvolta dal genere della pianta esaminata.
Alcune specie possono così essere definite molto positive per la salute, influendo in maniera molto favorevole su tutto l’organismo e in particolare su certi organi (ad esempio sistema immunitario, cuore, fegato, tiroide, ecc.), mentre altre sono piuttosto da considerare disturbanti o nocive per alcuni di questi, anche in relazione al luogo in cui sono state messe a dimora.
Ad esempio sono molto benefiche le querce, gli olivi, i tigli, le palme e quasi tutte le piante da frutto, mentre sviluppano campi non favorevoli i cipressi, i tassi, i noci e in genere molte piante contenenti sostanze tossiche per gli esseri umani.
L’intensità dei campi elettromagnetici emessi dagli alberi è estremamente bassa ma possiede un’altissima affinità biologica con l’uomo.
Normalmente un albero riesce a influire sull’organismo solo fino a qualche decina di centimetri intorno ad esso; questa tecnica ha però individuato un modo per amplificare e diffondere a distanza l’energia degli alberi, utilizzando alcuni flussi elettromagnetici naturali già studiati da Kunnen, la cui intensità massima si presenta periodicamente nella biosfera.
Questi vettori elettromagnetici, definiti “campi generatori”, sono in grado di raccogliere e veicolare per un certo tratto nello spazio e lungo una certa direzione le proprietà energetiche degli alberi, cioè la loro informazione biologica, purché il tronco della pianta sia “attraversato” dal picco di massima intensità del segnale, cosa che casualmente accade di frequente in natura.
La ricerca o la verifica della loro precisa collocazione avviene con estrema precisione grazie a misurazioni elettromagnetiche molto accurate da effettuare sul posto e sulle piante stesse.
Si generano così aree bio-energetiche piuttosto vaste, estese in certi casi fino a decine di metri di distanza dalle piante e ampie fino ad alcune centinaia di metri quadrati, dove è misurabile una qualità elettromagnetica della biosfera che dipende dal tipo di pianta che abbiamo utilizzato e dalle sue specifiche proprietà.
PARCHI E GIARDINI BIOENERGETICI
Con questa tecnica è possibile progettare e realizzare parchi e giardini bioenergetici con una reale capacità di portare giovamento all’organismo con una intensità sorprendente.
Sostare in questi spazi comporta un più intenso ed efficace recupero dallo stress in grado di riequilibrare il battito cardiaco, la respirazione e la pressione sanguigna, portando sollievo anche alla psiche e un intenso apporto di energia vitale per l’intero organismo, come dimostrano le misurazioni effettuate con strumenti diagnostici di biorisonanza, di bioelettrografia GDV (Gas Discharge Visualization), con apparati di analisi vibrazionale a infrasuoni TRV-FAST e con nuovissime apparecchiature dotate di sensori ad ultravioletti.
Il beneficio recepito dall’organismo in queste aree è così elevato da eliminare persino gli effetti disturbanti dei campi elettromagnetici artificiali.
Per questa ragione si consiglia di sostare quanto più a lungo possibile in questi spazi, meglio se appositamente attrezzati con comode sedute.
Finora sono state eseguite diverse realizzazioni, anche in campo sanitario, pubblico e privato.
Ad esempio, nel settembre 2017 è stato inaugurato a Biella il Giardino Terapeutico Bioenergetico di Villa Boffo, uno spazio progettato e realizzato applicando questi principi dedicato ai malati di Alzheimer e demenza senile, dove le persone possono passeggiare e sostare in zone particolarmente benefiche per i vari organi del corpo umano ricreate in parte da alberi esistenti e in parte da nuove piantagioni selettive.
Un’applicazione interessante della tecnica in ambito forestale è il Bosco del Sorriso nell’Oasi Zegna (a sinistra), nell’alta Val Sessera (BI), un percorso di circa 3 km tra faggi, abeti e betulle dove poter sperimentare in 16 diversi punti la benefica energia degli alberi e conoscere sempre meglio il potere terapeutico della natura e la fantastica architettura energetica degli esseri viventi.
[20/04/2018 di Marco Nieri]